L’altopiano della Giara (sa Jara), situato nella parte centro meridionale della Sardegna, ai confini della Marmilla col Sarcidano, è un altopiano basaltico che s’innalza bruscamente sino a 550 metri dominando il pianeggiante paesaggio circostante.
La Giara si è formata a seguito di una serie di colate laviche eruttate 2,7 milioni di anni fa sopra un basamento di arenaria da due crateri oggi spenti (Zepparedda, vetta dell’altopiano di 609 metri, e Zeppara Manna, il punto più panoramico).
L’area si presenta come un altopiano dai lineamenti caratteristici di un’enorme fortezza naturale, fornita di bastioni dalle pareti a scarpata ed anticamente inaccessibili, infatti si pensa che sia stata utilizzata dai sardi nuragici come ultimo baluardo di resistenza contro gli invasori Punici e Romani.
Sa Giara Manna (la Giara di Gesturi), che si estende per una lunghezza di 12 km, con i suoi 45 km² di superficie, è la più vasta.
L’altopiano in origine era coperto da fitti boschi, ma le sue particolarità ambientali sono fortemente mutate nel tempo e ad oggi sono presenti boschi, macchia mediterranea, gariga, praterie, prati.
I fattori determinanti di questa trasformazione sono stati gli incendi, il taglio del bosco a vantaggio della sughera, il pascolo eccessivo e, in questi ultimi anni, anche la fruizione turistica non controllata.
Cenni storici del territorio
Nel periodo nuragico questo altopiano viene trasformato in un inespugnabile castello naturale, fortificato con oltre 23 nuraghi, il cui centro amministrativo rappresentato da Su Nuraxi di Barumini.
Diverse sono le testimonianze della presenza dell’uomo nella giara sin dall’Età del Rame, è presente, infatti, il protonuraghe Bruncu de Madili che si trova sul bordo dell’altipiano, di questo si riconoscono la scalinata d’ingresso e i resti di due vani circolari, coperti in origine da tronchi e frasche. A pochi metri dal protonuraghe, sorge il villaggio (fine II millennio a.C.), composto da alcuni gruppi di capanne circolari disposte attorno a cortili centrali
Sono inoltre numerose le Domus de Janas situate alle pendici della Giara.
Vi sono anche testimonianze di diversi insediamenti successivi all’età nuragica, tra le quali la presenza di un tratto di strada romana selciata di sette chilometri, sono presenti, poi diversi resti dei castelli messi a fortificazione che testimoniano che la zona era sotto il controllo del Giudicato di Arborea.
Dopo un periodo di forte presenza dell’uomo, la Giara si è del tutto spopolata, già nel medioevo solo i pastori frequentavano l’altopiano (ne sono una testimonianza le pinnetas, rifugi simili a capanne nuragiche).
Particolarità del territorio
Proprio a questo isolamento si deve un patrimonio floro-faunistico altrove scomparso: vi si trovano rigogliosi boschi con secolari querce da sughero, spesso ‘costrette’ dal maestrale a crescere oblique, poi lecci, roverelle, corbezzoli, lentischi e mirto.
Tra tutti gli animali che vivono sulla Giara il cavallino della Giara è il più noto, l’altopiano è, infatti, l’unico luogo in cui questi animali vivono allo stato naturale.
Il cavallino venne introdotto probabilmente nel periodo nuragico o nel periodo punico, le mandrie che popolavano l’isola nel Medio Evo gradualmente scomparvero e oggi nella Giara ne esistono circa 700 esemplari.
Altri animali che popolano la Giara sono cinghiali, donnole, lepri, martore, volpi e 60 specie di uccelli, compresi vari rapaci.
I paulis
Una peculiarità del territorio, in particolare, è rappresentata dalla presenza dei paulis; depressioni naturali che si riempiono di acqua piovana.
Nella Giara sono presenti circa 60 paulis che si prosciugano durante l’estate e l’autunno, per riformarsi durante l’inverno e la primavera.
Solo i paulis più grandi conservano l’acqua anche in estate e diventano delle importanti riserve di acqua.
Durante la primavera nei paulis più grandi, è facile poter osservare i cavallini della Giara che pascolano tranquilli, cibandosi dei ranuncoli di cui sono ghiotti, sono, inoltre, dimora anche del falco di palude, cavaliere d’Italia e germano.
La Giara, insomma, è decisamente un territorio ricco di storia e natura, la meta ideale per passare una giornata rilassante o andare alla scoperta di piccoli sentieri che si snodano tra i pauli in particolare nel periodo che va dall’autunno alla primavera.