Fonni può essere considerato un autentico gioiello immerso nel cuore della Barbagia, un posto pittoresco nel quale coesistono natura e cultura, in un continuo rincorrersi tra passato e presente, storia e leggenda, cultura e modernità, un posto che vale veramente la pena di visitare.
Fonni (in sardo ‘Onne) è il paese che si trova nel punto più alto della Sardegna è posizionato, infatti sulle pendici del Gennargentu, immerso nel cuore della Barbagia ad un’altitudine di 1000 metri.
Adagiato nel centro del territorio, Fonni rappresenta il centro più importante della Barbagia di Ollolai.
Il nome Fonni è di probabile origine paleosarda, anche se esistono due teorie:
- deriva dalla parola fenicia Phanna, che indicava elevatezza, bella vista
- deriva dal nome dell’antico mansio di Sorabile, una stazione per l’accoglienza dei viandanti e la muta dei cavalli situata sull’importante strada romana Mediterranea, Che congiungeva Olbia a Cagliari, le cui rovine sono ancora visibili. I racconti popolari narrano che il centro abitato fu abbandonato in seguito a una grave pestilenza, ma probabilmente venne incendiato e distrutto in seguito ad un attacco dei vandali nel V secolo d.C.
Cenni storici
Il territorio di Fonni è abitato sin dall’età prenuragica, ha conosciuto la dominazione romana e nell’undicesimo secolo entra a far parte del Giudicato di Arborea.
Nel 1410 passa sotto il dominio dei marchesi di Oristano e circa sessant’anni più tardi viene conquistato dagli aragonesi.
Nel 1604 fu incorporato nel ducato di Mandas, divenendo così un feudo, condizione da cui uscirà solo nel 1839, con la soppressione del sistema feudale.
Attrazioni archeologiche
Nel territorio di Fonni si trovano diverse testimonianze della presenza dell’uomo sin dai tempi più antichi, tra le quali la più importante è il complesso di Gremanu, di età nuragica.
Immerso in un fitto bosco di roverelle è l’unico acquedotto nuragico noto nell’isola e si trova a monte di un articolato sistema di canalizzazione e captazione delle acque sorgive, un’opera di ingegneria idraulica che sfruttava l’acqua per riti sacri e quotidianità.
L’acquedotto di Gremanu è associato alla necropoli di Madau composta da quattro tombe dei Giganti con forma a protome taurina.
L’insediamneto risale ad un periodo tra il XV e IX secolo a.C. e a valle sono presenti tre templi costruiti in basalto, calcare e trachite alternati a creare raffinati effetti cromatici, recinti sacri e circa cento capanne di un villaggio nuragico.
Inoltre nei dintorni di Fonni sono stati portati alla luce i resti del sito archeologico di San Michele Orrui con Menhir, Dolmen e una necropoli; delle tombe dei giganti di Badistili e di Durane, ai confini col comune di Gavoi; dei protonuraghi Orgoi e Sa Sergente e di diversi nuraghi semplici e complessi.
Sagre e feste
Diverse sono le feste e le sagre che hanno luogo nel paese, tra le principali si possono menzionare:
- festa di Sant’Antonio Abate, che si tiene il 16 e il 17 gennaio, durante la quale vengono accesi diversi falò per le vie del paese
- festa della Madonna dei martiri, la prima domenica di giugno, caratterizzata da una processione cui partecipano uomini e donne vestiti con i tradizionali costumi locali
- il Palio di Fonni, che ha luogo la prima domenica di Agosto
- la sagra PaStorias, che solitamente si tiene agli inizi di settembre, durante la quale si celebra la cultura pastorale, un affascinante viaggio nel tempo tra antichi mestieri, musica, miti del Gennargentu e la cucina tipica
- il carnevale (Su Arrasehare Onnesu) è caratterizzato dalle antiche maschere di S’urthu e Sos Buttudos che rappresentano la lotta quotidiana dell’uomo con la natura e Sas Mascaras Limpias, maschere della proloco di Fonni impersonate sia da uomini che da donne, che rappresentano l’eleganza e la bellezza, e che, per non essere riconosciute e non rivelare il sesso, non parlano e si coprono completamente
Fonni è quindi un paese dalle antiche origini, un autentico gioiello nel cuore della Barbagia, percettibile aggirandosi per i rioni storici, dove è possibile trovare case di montagna coperte da scandulas, antiche tegole in legno, e ammirare caratteristici murales, un luogo che vale la pena visitare in tutte le stagioni, dall’inverno, quando è possibile ammirarlo innevato, all’estate, quando è possibile trovare ristoro dal forte caldo estivo, alla primavera e l’autunno, quando sarà possibile ammirare i meravigliosi colori tipici delle due stagioni.